Ci sono marchi che nascono da una strategia e altri che nascono da un gesto. Peter and May appartiene alla seconda categoria. Fondato a Parigi nel 2012 da Laura Le Bihan e Xavier Matrand, il brand è il frutto di una sinergia personale e professionale, alimentata da anni di esperienza nel settore dell’occhialeria di alta gamma e da una visione comune che rifiuta l’ovvio.
Tutto ha inizio con un piccolo bottone d’antiquariato, inciso a punto croce. Un dettaglio silenzioso, trovato per caso, che diventa il simbolo di un’estetica fatta di misura, precisione e intenzione. Da quel segno nasce un linguaggio visivo che oggi definisce tutte le collezioni Peter and May: occhiali che non decorano, ma esprimono. Non seguono, ma conducono.
Fin dall’inizio, Peter and May si afferma come un atelier creativo integrato, in cui progettazione e sviluppo convivono in un unico spazio: il laboratorio nel quartiere Rochechouart, nel cuore di Parigi. Lì si studiano le linee, si valutano i volumi, si testano i materiali. Ogni modello nasce attraverso un processo iterativo di prototipazione, correzione e perfezionamento che si conclude solo quando la proporzione è giusta, il gesto compiuto.
Accanto alla qualità tecnica, c’è una naturale affinità con il mondo della moda. Le montature Peter and May hanno calcato le passerelle grazie a collaborazioni con Wanda Nylon, con capsule realizzate per designer emergenti e marchi premiati, come quelli supportati dal prestigioso ANDAM Fashion Award. Il loro debutto internazionale è avvenuto con la presentazione da Colette, luogo simbolo dell’avanguardia parigina, e da allora il brand è stato selezionato da realtà come Moda Operandi e Dover Street Market, concept store noti per la loro attenzione al design indipendente e alla ricerca estetica.
Dal punto di vista costruttivo, ogni elemento è frutto di una scelta precisa. Gli acetati Mazzucchelli, spesso da 8 millimetri, vengono ricotti e compressi per garantire stabilità e brillantezza nel tempo. Le cerniere Visottica, abbinate a viti OBE con tecnologia ISS, riducono l’allentamento delle aste con l’uso. Le montature in titanio giapponese, lavorate artigianalmente, aggiungono leggerezza e durata. Ogni occhiale è verificato, lucidato, regolato a mano prima della distribuzione. Nulla è lasciato al caso.
Alla base di tutto, una filosofia progettuale che rifiuta l’eccesso. Per Peter and May, gli occhiali sono una presenza visiva equilibrata, capace di esprimere individualità senza sovraccarico. Una forma di lusso silenzioso, che si riconosce nei materiali, nei dettagli nascosti, nella coerenza formale.
In parallelo, il brand ha avviato un percorso di responsabilità ambientale concreto: dall’introduzione di eco-acetati di origine vegetale al packaging riutilizzabile, realizzato in Italia con tessuti certificati BCI. Anche gli astucci seguono criteri ISO per ridurre l’impatto ambientale e rispettare condizioni sociali e produttive etiche.
Modelli come Hero, Sky, Amy, Isabelle raccontano questa estetica fatta di semplicità apparente e complessità strutturale. Montature che sembrano leggere, ma sono costruite con rigore. Colori sobri, linee architettoniche, riferimenti culturali sottili. Occhiali che non gridano, ma restano.